Una modalità ancora più efficace per generare incontro con il diverso è racchiusa nell’esperienza del viaggio.
Chi viaggia si mette in cammino, lascia la propria casa e la propria terra, insieme alle certezze e ai problemi che caratterizzano la vita quotidiana di ciascuno. Alleggeriti da questo bagaglio personale e arricchiti dalla curiosità del viaggio, siamo più disponibili all’incontro.
Troppo spesso il turismo moderno tuttavia ha frustrato questa possibilità, globalizzando l’esperienza di viaggio, omogeneizzandola in cliché che si ripetono sempre uguali a se stessi, in qualsiasi parte di mondo ci troviamo. Siamo quindi diventati “turisti”, persone che partecipano a un “tour”, a un giro di giostra per vedere posti e non a una esperienza per incontrare persone, comunità e paesaggi.
Spinti da questo desiderio,
abbiamo creato una modalità progettuale innovativa, che racchiude in sé due obiettivi:
- Educare alla mondialità, all’intercultura e alla solidarietà internazionale le nostre comunità italiane, attraverso l’esperienza di viaggio come incontro con l’altro.
- Favorire lo sviluppo economico e la risposta ai bisogni sociali in contesti colpiti da povertà e calamità, attraverso una nuova forma di turismo.
Questi due obiettivi sono raggiunti grazie a un programma di esperienze di incontro caratterizzate da viaggi sociali, pellegrinaggi solidali e campi di volontariato, aventi come mete gli
Hope Spot: “luoghi
di speranza”, dove il viaggiatore può incontrare una comunità locale attiva
nella vita sociale, che si prende cura dei più deboli e dell’ambiente,
rispettando i lavoratori, le minoranze, le diversità culturali, religiose ed
etniche