MA... COS'E' L'HATE SPEECH?

L’hate speech è un discorso d’odio, reso concreto da parole piene di rabbia che digitate dalla tastiera, corrono veloci sul filo della rete. E quello dell’hate speech è purtroppo un fenomeno diffuso, dalla doppia faccia, in quanto lega saldamente vittime e aguzzini, tenute insieme dal minimo comune denominatore dell’odio; un fenomeno liquido che si propaga come un veleno gettato nell’oceano cibernetico, difficile quindi bloccarne la diffusione. Ed è infine l’hate speech un fenomeno pericoloso, da non sottovalutare, perché sdogana offese, insulti, brutture che ledono la dignità della persona: non solo di chi è colpito dal discorso d’odio, ma anche di chi lo pronuncia. Perché l’hate speech alza di volta in volta l’asticella di “ciò che si può dire” diventando, al tempo stesso, causa e effetto di un processo di cambiamento culturale che conduce a manifestazioni di discriminazione e intolleranza anche offline. Vale a dire nella vita vera.

Ma che cos’è l’hate speech online? Come abbiamo detto è un discorso d’odio in rete che colpisce i più vulnerabili sulla base delle origini, della religione, del genere e dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale, delle condizioni socio-economiche, dell’aspetto. A volte le parole d’odio sono incitate da politici e personaggi influenti, in altri casi la scintilla è innescata da notizie o fake news.

Con l’avvento della pandemia da Covid-19 la rabbia, la paura e l’intolleranza dettate dalle difficoltà, sono necessariamente cresciute, spesso trasformandosi in discorsi d’odio online (e non solo) che hanno bersagliato le categorie più vulnerabili: in particolare migranti e rifugiati, da anni additati come funzionale capro espiatorio dei problemi di ordine nazionale e sociale. Un fenomeno talmente diffuso a livello internazionale, quello dell’hate speech contro i migranti che, se nomina sunt consequentia rerum, ne ha richiesto la definizione.

Hate speech contro migranti e rifugiati. Quella più attuale è stata delineata dall’Università di Winchester, che per hate speech contro migranti e rifugiati intende: “qualsiasi forma di espressione di odio (es. testi, discorsi, immagini, video, meme), specificamente diretta a migranti, rifugiati e altre persone in movimento, con l'intenzione e/o il potenziale di diffondere, incitare o promuovere messaggi e narrazioni anti-migranti o xenofobe, spesso a un pubblico più ampio”. E allora i migranti, gli stranieri oggetto dei discorsi d’odio sono “quelli che ci portano le malattie”, “quelli che ci invadono”, “quelli che succhiano le nostre risorse”, “quelli spacciano, rubano, violentano”, “quelli che.. sono terroristi”. La narrazione anti migranti è una narrazione che si articola su falsi miti, inesattezze, fake news; è un calderone indistinto i cui ingredienti principali sono le parole cattive, che generano contenuti cattivi, prodotti e diffusi soprattutto sui social media, dati in pasto a milione di persone; e se è valido l’assunto sempre più diffuso del “sei quello che mangi”, alimentandoti di informazione cattiva, diventi tu stesso cattivo. E la tua vita, così come la tua visione del mondo, dell’altro, peggiora.

Il termine cattivo, è importante sottolineare, ha un’etimologia significativa: dal latino captivus, vale a dire prigioniero. Alimentandoti di informazione cattiva diventi prigioniero della narrazione che tu stesso contribuisci a creare. Diventi quindi prigioniero di te stesso, non sei più una persona libera. 

L’odio non risolve”: la campagna social promossa dall’Associazione Neos Kosmos.  Prima che l’odio online si possa trasformare in conflitto aperto e violenza, l’Associazione Neos Kosmos vuole rilanciare l’attenzione sulla gravità della diffusione dei messaggi di odio grazie alla campagna “L’odio non risolve” (#lodiononrisolve): la campagna inizia sabato 19 febbraio, e darà voce a tante storie, voci, testimonianze, raccolte in giro per l’Italia per contrastare la narrativa d’odio rivolta ai migranti e rifugiati. Per aderire alla nostra campagna basta seguire la nostra pagina FB e/o il nostro hashtag #lodiononrisolve e rilanciare i messaggi sui propri profili, arricchendoli con contenuti personalizzati. Ogni giorno ci saranno racconti diversi, grazie al contributo di tanti partner ed amici, per cui…stay tuned!