GRECIA: L’ASSOCIAZIONE NEOS KOSMOS CONTRO LA SEGREGAZIONE E PER IL RISPETTO DEI DIRITTI DEI RICHIEDENTI ASILO
In occasione della visita del Papa ad Atene e Lesbos, nel giorno in cui alcuni rappresentanti del Centro giovani Elpida, promosso ad Atene dall’Associazione Neos Kosmos aps, incontrano il Santo Padre, sottolineiamo tutta nostra preoccupazione per le modalità di gestione del fenomeno migratorio attuate dal governo greco, con il pieno appoggio dell’Unione Europea. Una politica incentrata su detenzioni arbitrarie e respingimenti violenti, via mare e via terra, a danno di persone e famiglie che chiedono asilo politico e protezione umanitaria.
La politica securitaria attuata dalla Grecia riguarda anche la gestione delle accoglienze. Almeno 250 milioni di euro sono stati spesi nei nuovi campi per richiedenti asilo sulle isole dell’Egeo nord orientale, simili a carceri e posizionati in aree remote, circondate da filo spinato e recinzioni, con orari di ingresso/uscita ristretti. Queste persone, serve ricordarlo, hanno raggiunto le coste europee per chiedere protezione internazionale, e si ritrovano rinchiuse in questi centri per periodi che spesso superano i 12 mesi, in attesa di valutazione della loro richiesta.
Comprendiamo bene le preoccupazioni e i disagi delle popolazioni locali, che soprattutto sulle isole greche da anni accolgono persone in fuga da guerre e povertà. È necessario investire energie e risorse per tutelare la sicurezza, l’economia e la socialità di queste comunità, ma al tempo stesso è possibile garantire il rispetto dei diritti umani per i richiedenti asilo.
Questo il link al comunicato sul sito.
Credits: foto Vatican media/Sir
La politica securitaria attuata dalla Grecia riguarda anche la gestione delle accoglienze. Almeno 250 milioni di euro sono stati spesi nei nuovi campi per richiedenti asilo sulle isole dell’Egeo nord orientale, simili a carceri e posizionati in aree remote, circondate da filo spinato e recinzioni, con orari di ingresso/uscita ristretti. Queste persone, serve ricordarlo, hanno raggiunto le coste europee per chiedere protezione internazionale, e si ritrovano rinchiuse in questi centri per periodi che spesso superano i 12 mesi, in attesa di valutazione della loro richiesta.
Comprendiamo bene le preoccupazioni e i disagi delle popolazioni locali, che soprattutto sulle isole greche da anni accolgono persone in fuga da guerre e povertà. È necessario investire energie e risorse per tutelare la sicurezza, l’economia e la socialità di queste comunità, ma al tempo stesso è possibile garantire il rispetto dei diritti umani per i richiedenti asilo.
Questo il link al comunicato sul sito.
Credits: foto Vatican media/Sir