CHE COS'E' L'ODIO... IN PILLOLE

Siamo tutti storditi, sconvolti da quanto sta accadendo in Ucraina.
Un dolore enorme, che ferisce la pelle di una popolazione a noi, italiani ed europei, fisicamente così vicina. Sono giorni in cui restiamo incollati a telegiornali, alle news trasmesse dagli inviati di guerra a Kiev e dintorni; giorni in cui l’ansia (almeno personalmente) divora con metodo le ore e si ha la “tentazione” di declassare (almeno personalmente) molti aspetti della nostra vita, benedetta dalla pace, a inezia: che sia leggere un buon libro, incontrare gli amici per un aperitivo, insomma il semplice divertirsi.
E sono anche giorni in cui il mondo social ha ricominciato a urlare, questa volta su un argomento diverso dai migranti, dalla pandemia, dall’eterna lotta novax o provax: si grida alla guerra, si grida contro la guerra, si grida contro l’Ucraina e chi la sostiene, si grida alla Russia e alla sua follia; parole come lame che tagliano giudizi tanto netti, quanto costruiti sull’approssimazione. L’odio ha ricominciato la sua giostra, e come un leone ruggente si aggira per la rete cercando qualcuno da abitare e da divorare. L’odio ci impone una semplificazione rapida, ci chiedi di schierarci, di polarizzare le nostre opinioni; ci chiede di essere duri e perentori, altrimenti si rischia di passare per ignavi nel migliore dei casi. Eppure noi possiamo fare un passo indietro. Possiamo fermarci prima. Possiamo non rispondere all’odio.
Abbiamo pensato di divulgare questo video ora.


Perché è un video dove due esperti dell’animo umano e della psicologia, come Beppe Pedron e Satyam Umberto Bidinotto, vanno alle radici dell’uomo e dell’odio ragionando, senza demonizzare. E abbiamo pensato, come suggeriscono i filosofi di Tlon di “Stare alla larga da chi capitalizza sull’ansia di dire alle persone cosa devono o non devono pensare. Ponderare, confrontare fonti, studiare per capire come rendersi davvero utili. Metterci il corpo. Non disperdere energie in discussioni sterili con esperti di geopolitica dell’ultima ora e benaltristi vari, tenersi fuori dalle risse e dalle provocazioni”
Quello che possiamo fare è costruire delle reti solidali, attente e coscienti anche in rete, partendo dalla consapevolezza che #lodiononrisolve.
Grazie a Beppe Pedron e Satyam Umberto Bidinotto per le parole e i pensieri che fanno bene.